MASSIMO ZAMBONI :: ANDARE VIA. RIFLESSIONI SU UN’ITALIA TRASLOCATA :: CD, 2024 :: TERRE NATIVE (DISTR. RIZOSFERA)
RECENSIONE :: ANDARE VIA :: DOPPIO ZERO (a cura di Corrado Antonini)
“(…) Massimo Zamboni sta vivendo una stagione di grande fermento artistico. Accanto all’ispirata attività letteraria – citiamo soltanto l’ultimo dei suoi libri, pubblicato da La Nave di Teseo lo scorso anno, Bestiario selvatico – due anni fa aveva pubblicato un disco importante come La mia patria attuale. Da pochi giorni a Reggio Emilia ha chiuso i battenti la mostra Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984-2024 che celebrava i 40 anni della formazione emiliana; un anniversario segnato da numerose iniziative e pubblicazioni, un ciclo di incontri, stampe e ristampe discografiche, concerti (tre date all’Astra Kulturhaus di Berlino a febbraio) e, annunciato da poco, anche un tour estivo l’estate prossima. Accanto a questi impegni, ecco dunque un nuovo disco, una pubblicazione un po’ in sordina, stando alle parole dello stesso Zamboni sulla sua pagina Facebook: “non chiedetemi perché, ma non ho voglia che esca nei negozi, sulle piattaforme, in streaming; e non ho gran voglia di promozione. Prendiamolo così, come una cosa intima”(il disco è distribuito in esclusiva online da Rizosfera n.d.r.)” (…)
“(…) L’Italia traslocata di Massimo Zamboni, pur se allocata altrove, non smette di essere un’Italia che s’interroga su sé stessa, proprio come faceva il disco precedente, La mia Patria attuale. Salvo che questo nuovo disco lo fa da una prospettiva diversa, estendendo il concetto di patria oltre i confini nazionali, una sorta di prosecuzione del discorso, di secondo capitolo intorno alla difficile e complessa nozione di patria. Lugano e la Svizzera come avamposto per chi valica quella linea immaginaria che segna un confine, col pensiero ben rivolto ai milioni di italiani che se ne sono dovuti andare per il mondo. “La patria è un tema piuttosto senile” ha detto ancora Zamboni ai microfoni di Rete Due. Quando si è giovani si parte senza troppi pensieri, “si pensa che ci siano tante patrie dislocate per il mondo o che la patria sia dove tu sei in quel momento, ed è bello e carezzevole pensarlo, poi ti rendi conto che è un po’ una via di fuga, la patria in fin dei conti è dove innanzitutto ci sono i tuoi morti, la tua famiglia, quelli che ti hanno preceduto e che fanno di una terra la tua terra. E poi la patria è quella che ti chiama per la lingua, per il paesaggio, per la cultura, che hai studiato, hai praticato, hai frequentato, e quindi è difficile scappare via. A un certo punto questo confronto devi farlo”. (…)
““Io ho conosciuto espressioni molto feroci della mia patria” ha detto sempre Zamboni nel corso del suo soggiorno elvetico, “perché nel corso dei decenni l’ho vista sanguinare parecchie volte, l’ho vista picchiare letteralmente i suoi abitanti, ho visto truffe, soprusi, ho visto imbrogli, propaganda, abbiamo visto di tutto”. E allora si parte, oggi come ieri, anche se colei o colui che migra non è più l’italiano povero, ma è “una persona laureata, che sa più di una lingua, ha un solido benessere familiare alle spalle, eppure va in cerca di una fortuna che il paese di origine non gli consente. Non c’è molto spazio per il talento in Italia, non c’è molto spazio se non hai parentele o appoggi di qualche tipo. E quindi i ragazzi affrontano questo andare via, un andare via che tante volte si solidifica in altri paesi, tante volte invece ti obbliga a ritornare nella patria vera con un senso molto amaro di sconfitta e di impossibilità”. Ben consapevole però che la sconfitta, per quanto dolorosa, posto che tu sappia farne tesoro, un giorno ti sarà sorella:
M’hai dato gli occhi e tre lame nel cuore
Qualche canzone da rimarginare.
M’hai dato gli occhi e un microfono in mano
E il coraggio per poterla cantare.
MASSIMO ZAMBONI :: ANDARE VIA. RIFLESSIONI SU UN’ITALIA TRASLOCATA :: CD, 2024 :: TERRE NATIVE (DISTR. RIZOSFERA)
In February 2023 – Massimo Zamboni writes – we were invited by RSI Radiotelevisione Svizzera to the studios in Lugano to record a series of songs with the underlying theme of emigration, with the intention of spreading them among the numerous Italian communities residing abroad, offering them a series of musically articulated thoughts on the meaning of departure, uprooting, new belonging, and language. ‘Andare via’ is the result of those days.” Those songs, those significant and universal “musically articulated thoughts,” are now also an album: “Andare via. Reflections on a relocated Italy” which we will have the pleasure of presenting at Studio 2 of RSI on Monday, March 11th at 8:30 pm. The evening is hosted by Gian Luca Verga and broadcast live streaming.
Massimo Zamboni announces the new album on his own FB profile: “Dear friends, at the end of next week an unusual surprise will arrive, a CD produced in collaboration with Radio Svizzera Italiana, entitled ANDARE VIA. Don’t ask me why, but I don’t want it to be released in stores, on platforms, or streaming; and I’m not eager for promotion. Let’s take it as it is, as an intimate thing: there will be a link for those interested, or a face-to-face meeting after my concerts or readings. You may already know some songs – but not with these acoustic arrangements – and there will be two covers. On Monday 11th we will present it in preview at the auditorium of RSI in Lugano, then it will be available. But we will give you more details soon; and meanwhile, let’s start presenting you with a first image.
REVIEW:
Mescalina‘s website writes: ‘After the splendid La mia patria attuale, the historic member of CCCP – Fedeli alla Linea and CSI returns to share with us his reflections on past and present history, and hazard hypotheses of meaning for the future. At a time when CCCP are reuniting, with reunions, record reissues, concerts at Berlin’s Astra Kulturhaus and a summer tour that is already selling out, the singer-songwriter proposes a solo work, which he deliberately does not want to promote or share on platforms, inviting us to take it ‘like this, as an intimate thing’, as he himself has written on his Facebook page. And he does so with a short but intense, compact disc, excellently played and interpreted with passion and conviction.
Seven tracks, five of which are original and rearranged, and two tributes to masters of popular song – ‘two founding songs of the 1970s’ -; seven songs that fit in the palm of one hand, held close to the heart, and that speak to us of journeys and returns, with ancient and very modern sounds, in the sign of an art that knows where it comes from and where it is headed. Listening becomes dense, the voice becomes a thin and tenacious thread, tying together time and space, stories and history, while the precise words paint situations and emotions with clear participation.’
Credits
Massimo Zamboni: voce, chitarra / Erik Montanari: chitarra, backing vocals / Cristiano Roversi: tastiera / Simone Beneventi, percussioni, vibrafono midi / Tiziano Trotto Tecnico del suono (RSI Radiotelevisione svizzera) / Luca Pelli Assistente tecnico di ripresa (RSI Radiotelevisione svizzera) / Gianluca Verga Produttore (RSI Radiotelevisione svizzera) / Grafica: Diego Cuoghi, su fotografie di Massimo Zamboni / Fotografia di Massimo Zamboni: Andrea Dani / Sorella Sconfitta: parole e musica Massimo Zamboni – Edizioni Radiofandango e Emergency Music / Gli altri e il mare, Ora ancora, La mia patria attuale, Verso casa: parole e musica Massimo Zamboni – Copyright control / I treni per Reggio Calabria: parole e musica Giovanna Marini – Edizioni Ala bianca e Bella Ciao / Vedrai come è bello: parole e musica Gualtiero Bertelli – Edizioni del gallo / Prodotto e registrato presso la sede di RSI – Radiotelevisione Svizzera di Lugano, Marzo 2023 / Da un’idea di Luca Zannotti (Musiche Metropolitane) e Massimo Zamboni ℗ & © VisAge Music sas 2024 / Prodotto da Terre Native ets