Author :: Roberto Paci Dalò
ROBERTO PACI DALO’ :: EBAU. Art Dreams for the New European Bauhaus :: BOOK :: QUODLIBET :: 2024 :: PG. 122
One week after the European elections (June 2024), a book that brings together ideas and suggestions of a European project-the New European Bauhaus-through the organizations that participated in it and the voices of the artists and scientists who inspired it. Here it is Roberto Paci Dalò who signs an artist’s book in which he shares reflections and drawings on what a New European Bauhaus could be. Ideas for a school that reinvents a new sustainable aesthetic, and a better world.
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eBAU is a collection of thoughts and ideas on what a New European Bauhaus could be. Not an essay, not an administrative document, not a plea, nor a manifesto. Simply a series of suggestions morphing into fleeting visions, sudden vistas break- ing through the fog of daily life. What can art mean for the European Bauhaus? What can artists bring to the idea of a new school that invents a new aesthetics, green and sustainable and equal, for a better world? Artist Roberto Paci Dalò shares his thoughts in drawings and texts. An artist’s book, a light collection of insights and incitements fluttering out of the page, to point to other realities that are ours to invent.
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Roberto Paci Dalò è autore, disegnatore, artista visivo e sonoro, compositore, musicista e regista. Guida il gruppo Giardini Pensili co-fondato nel 1985. Ha ricevuto nel 2015 il Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana. Insegna Exhibit Design presso Unirsm dove ha fondato e dirige Usmaradio – Centro di Ricerca per la Radiofonia ed è direttore artistico di Tactus Radio Festival. Tra le pubblicazioni: eBAU. Art Dreams for the New European Bauhaus (Quodlibet, 2024), Ombre (Quodlibet, 2019), Filmnero (Marsèll, 2016), 1915 The Armenian Files (Marsèll, 2015), Ye Shanghai (Marsèll, 2014), Storie di lupi e lepri (Hde, 2009), Millesuoni. Deleuze, Guattari e la musica elettronica (con Emanuele Quinz, Cronopio, 2006), Pneuma. Giardini pensili: un paesaggio sonoro (Teatro di Monfalcone, 2005).
RECENSIONE :: IL MANIFESTO (a cura di Lucrezia Ercolani) :: 13.06.2024
“In questi giorni in cui dire «Europa» ci richiama alla mente percentuali, numeri e schieramenti, per riattivare una dimensione immaginativa legata al Vecchio continente può essere benvenuta la lettura di eBau. Art Dreams for the New European Bauhaus, di Roberto Paci Dalò, recentemente pubblicato da Quodlibet.
Quello di Paci Dalò – ricercatore instancabile nell’ambito del suono, della radio, delle arti performative – è un libro illustrato che vuole contribuire al «Nuovo Bauhaus europeo», iniziativa lanciata dalla Commissione europea nel 2020 per ripensare stili di abitazione, costruzione e recupero in un’ottica sostenibile. Un progetto legato all’European Green Deal per iniziare ad immaginare, dunque, l’architettura del futuro.
Si potrebbe pensare a questo punto che eBau sia un libretto promozionale o programmatico: nulla di più distante dalla realtà. Sfogliandone le pagine, disegnate con il tratto sghembo e minimale di Paci Dalò e la pittura a acquerello – dove non mancano anche gli spazi bianchi che permettono lo svolgimento del pensiero – ci troviamo di fronte a un album di artisti amati, da Laurie Anderson a John Cage, e di citazioni, da Emanuele Coccia a Maria Lai passando per Donna Haraway e Maria Montessori, fino ad una restituzione grafica dei progetti animati da Paci Dalò come Usmaradio, la stazione web che fa base all’Università di San Marino.
Cosa centra con il nuovo Bauhaus Europeo? Tutto, nel momento in cui guardiamo a questo progetto come un esercizio speculativo su nuove forme di convivenza possibile, su un’architettura intesa come forma di vita che possa garantire la coesistenza e la condivisione. In quest’ottica eBau diviene una mappa – nata da un flusso di conversazioni con Adriaan Eeckels del Joint Research Centre, l’hub della ricerca scientifica della Commissione europea – che, in maniera del tutto peculiare, da Paci Dalò abbraccia l’Europa come possibilità virtuale dell’esserci.
Ebau è anche un modo per ricordarci che per costruire – edifici ma non solo – è indispensabile un’idea, una filosofia, che pure spesso rimane nascosta. «Il progetto prova a creare un porto sicuro per esplorare liberamente mondi possibili, inseguire progetti impossibili e abbracciare il fallimento. Come tale, è parte dell’innovazione del Joint Research Centre come servizio al cittadino europeo» si legge. Accogliamo quindi questa visione frammentaria affinché si traduca in un’architettura più vicina alla coesistenza tra noi e la Terra.”