Contro l’idea predominante che il punk sia stato un fenomeno esclusivamente musicale, Punk Attack propone un’altra genealogia del fenomeno questa volta situata nel mondo dell’arte e, in particolare, in quelle forme estetiche estreme che propongono una cancellazione dei limiti tra forme di vita e forme di arte. Visto da questa prospettiva visiva ed esistenziale, il punk assume sempre di più la connotazione di movimento artistico di rottura, più simile al Dada e al Situazionismo che ai Rolling Stones o ad Elvis Presley. Al centro del divenire-punk c’è dunque un nucleo diffuso di impronta visiva che trae alimento sia da pittura e grafica che dall’avanguardia storica e performativa del ‘900.
Gli artisti che saranno presentati – Alan Bermowitz (Suicide), Roberta Bailey e Arturo Vega (Ramones), Raymond Pettibon (Black Flag), Gee Vaucher (Crass), Linder Sterling (Buzzcocks, Ludus), Geoff Leigh (Ultravox), Kate Simon e Caroline Coon (Clash), Barney Bubbles (Generation X, Damned), Helen Wallington-Lloyd (Sex Pistols) – hanno piegato l’arte per trasformarla nella preziosa alleata estetica dell’attacco-punk alle forme del sapere e alle forze del potere.