• subcodice: NUKFM BPEL019
• carta: Fedrigoni Arena EW Rough FSC MIX
• layout e impaginazione: Delicatessen Design
• pagine: 124 pagine a colori, cover 300 gr.



NAKED PUNK :: GABRIELE FANTUZZI E DAVOLI PAOLO (EDS.) :: LIBRO CON SOVRACOPERTINA :: RIZOSFERA-NUKFM :: NUKFM019
SEGNALAZIONE DI LIBRO DELL’ANNO (SEZIONE MUSICA / DIECI I TITOLI INDICATI) :: PLAYLIST 2024 :: RIVISTA BLOW UP (I)
“Naked Punk è un volume che non ha eguali nel panorama internazionale e che ben si affianca alla mostra retrospettiva in corso sui CCCP, per un’Emilia (già paranoica) che riflette su urgenze di ieri e di oggi, connessioni tra avanguardie, necessità didattiche e proiezioni in un futuro ipermediale.” – Vittore Baroni (Blow Up)
“Questo libro sul punk è spettacolare, una vertigine di colori e immagini che lascia senza fiato. Un volume che è un vademecum meraviglioso di cultura ed estetica punk a tutti gli effetti. Complimenti per questo vibrante lavoro!” – Aldo Chimenti (Rockerilla)
“Gli autori Davoli e Fantuzzi mostrano come sia possibile pensare il punk non solo come una sorta di “blocco compatto” fruibile dal punto di vista musicale, un “ritaglio di spazio-tempo”, ma anzi, e necessariamente, come un prisma che emana una luce concettuale multiforme in continuo divenire, a seconda di come lo si approccia creativamente, senza nessun giudizio preconfezionato.” – Marco Paolucci (Kathodik)
Dalla quarta di copertina di Naked Punk:
“Contro l’idea predominante che il punk sia stato un fenomeno esclusivamente musicale, Naked Punk propone una nuova genealogia del fenomeno, situata nel mondo dell’arte e, in particolare, in quelle forme estetiche estreme che propongono una cancellazione dei limiti tra condotte di vita e pratiche espressive. Visto da questa prospettiva visiva ed esistenziale, il punk assume più la connotazione del movimento artistico di rottura, simile al Dada e al Situazionismo. Al centro del divenire-punk come condizione generale del giovane proletariato urbano occidentale del tardo Novecento c’è dunque un nucleo diffuso di impronta visiva, una focalizzazione esplosiva di pensiero-artista e strafottenza anti-culturale che trae alimento sia dalle avanguardie storiche e performative del XX secolo sia dal mondo pop della grafica e della moda. Il divenire-arte del punk, con le sue pose anti-intellettuali, le noncuranze calcolate, le manifestazioni parresiastiche e le insolenze amorali, porta dunque a compimento una traiettoria già evidente nelle figure di rottura dell’arte moderna nelle quali l’evento performativo emancipa l’arte dall’opera d’arte stessa.
Gli artisti presenti nel libro, tra cui Alan Bermowitz (Alan Vega e Suicide), Roberta Bayley (Ramones e Richard Hell), Arturo Vega (Ramones), Helen Wellington-Lloyd e Jamie Reid (Sex Pistols), Malcolm McLaren e Vivienne Westwood (Sex e Seditionaries), Gee Vaucher (Crass), Linder Sterling (Buzzcocks, Ludus), Barney Bubbles (Generation X, Damned), hanno piegato, contraffatto, rielaborato l’arte del Novecento per trasformarla nella preziosa alleata estetica dell’attacco punk alle forme del sapere e alle forze del potere.”
DISPONIBILE SOLO PER ITALIA
Suicide / Alan Vega
Ramones / Heartbreakers / Richard Hell
Ramones
Richard Hell & Voidoids
Sex / Seditionaries
Sex / Seditionaries
Sex Pistols
Sex Pistols
COUM / Throbbing Gristle
The Clash
The Clash
Snatch / Judy Nylon
Buzzcocks / Ludus
Crass / Crass Records
Generation X / The Damned / Stiff Records
Dead Kennedys
Black Flag
“Perché parlare, scrivere, ancora oggi di punk e sul punk? Quando, per molti, o si è trattato di un fenomeno, certo, culturalmente e socialmente importante, ma oramai relegato a qualcosa che ha a che fare con la storia (della moda, del costume) del secolo scorso? O, per altri, una specie di prodotto commerciale, che, certo, ogni tanto si ripresenta in forma di ritorno di neo-punk, di revival o peggio. O, al limite, di nicchia sub-culturale buona per qualche locale o festival hardcore in giro per il mondo. Ma è davvero così? Punk is Dead? O, piuttosto, ‘Punks not Dead’? Come recitava lo slogan di qualche decennio fa? Propendiamo per la seconda ipotesi, seguendo anche le linee, le belle linee, anche grafiche e poetiche di questo libro, curato da Gabriele Fantuzzi e Paolo Davoli.”
Federico Montanari (UNIMORE – docente di Visual and Media Studies)
“Lo splendido collage che caratterizza questa pubblicazione conferma che quello dei punk è stato un modo di vivere che si è rivelato anche tramite vestiti, copertine, immagini, grafica, un’estetica complessiva che ha fatto tutt’uno con la musica, con le urla, con le dissonanze e il caos che hanno caratterizzato la rivoluzione del ’77. Naked Punk propone, esplicitamente, una sorta di rilettura “genealogica” del fenomeno punk attraverso le immagini e le dichiarazioni di alcuni protagonisti, attraverso ritagli di fanzine e citazioni dei grafici che contribuirono a fare dell’estetica un modo di interpretare e vivere l’esistenza. Un’esplosione di creatività con riferimenti storici a situazionismo, dadaismo e surrealismo.”
Giovanni Catellani (autore di Filosofia dei Sex Pistols)
“È possibile vedere un mondo diverso con occhi liberi? Naked Punk racconta per immagini e testimonianze il punk primordiale degli anni ’70 attraverso gli occhi e le parole dei protagonisti, non più e non solo musicisti, ma pittori, grafici, designer, fotografi, stilisti e artisti visivi che ne hanno comunicato l’urgenza espressiva. Che fossero copertine di dischi, fanzine, poster, flyer, reportage fotografici, logo, t-shirt e abiti, gli artisti di Naked Punk hanno colto per il mondo-a-venire l’impatto e la meraviglia di un nuovo tipo di bellezza e dunque di estetica.”
Paolo Davoli (co-autore di Naked Punk)
Naked Punk Band:
concept, selezione e curatela testi e immagini: Gabriele Fantuzzi e Paolo Davoli
prefazione: Federico Montanari
postafazione: Giovanni Catellani
traduzioni: Letizia Rustichelli
editing: Paolo Davoli
grafica: Gabriele Fantuzzi
immagini e disegni: Sara Vezzadini
collage tipografici: Federico Strozzi