Sono state pubblicate le eccellenti recensioni del nuovo album di Clock DVA (EXT Vol.1) e di LiTeZ (Tout vient de là) sul numero di giugno di Blow Up, il celebre giornale di critica musicale italianao. Le recensioni sono a cura di Paolo Bertoni.
CLOCK DVA :: EXT VOLUME 1 :: ARMCOMM EUROPE 007
Promette di inaugurare un nuovo filone della riaccesa fiamma Clock DVA il nuovo album “EXT Vol. 1”, in cui ‘volume 1’ è da intendere come la prima di una serie di uscite che si concentreranno sulle inclinazioni più sperimentali sviluppate nei molti anni di sostanziale silenzio del principale progetto di Adi Newton. Si tratta di sessioni registrate da Adi e TeZ nel 2016 nei prestigiosi studi EMS di Stoccolma, durante una settimana in cui si sono prodigati alacremente con sintetizzatori modulari come il Buchla 200 e il Serge. La natura esclusivamente strumentale di “EXT Volume 1” può solo apparentemente essere accostata a lavori come “Digital Soundtracks” o “Post-Sign”, in quanto, al di là della sua analogica materia, ben altra è la componente improvvisativa, correlata all’automatismo psichico e alla presenza non demonizzata di elementi di casualità. Le vibrazioni dell’incipit di “Thinking Mirrors” ci elevano in uno scenario sci-fi affascinante quanto d’incognite prodigo, con dinamiche incalzanti che sopraggiungono e poi si accrescono in ritmiche classicità DVA, incastonate in un vortice spaziale, nella successiva “Pharmaceutics”, per ricadere in cosmica estasi con “Falling Star”. Se la narrativa “Second Window” traccia scie spigolosamente melodiche, mai estetizzanti, profonda è la tetraggine, corroborata dal supporto di riflessi metallici e strisce noise, di “The Black Corridor”, mentre inesorabili sono le ritmiche che fondono DVA e Kraftwerk in “Time Whirlpools” ed immaginifica è la dimensione del viaggio tra corpi celesti evocata da “Meridians.” [8.0] Paolo Bertoni
LITEZ :: TOUT VIENTE DE LA’ :: RIZOSFERA-NUKFM 022
Rimaniamo in ambito Clock DVA registrando, non senza stupore, un nuovo progetto, LiTeZ, che coinvolge l’infaticabile TeZ in coppia con Li Alin, artista multimediale canadese, artefice di un buon disco “All In”, per l’etichetta Asphodel (2006) con il contributo di Naut Humon di Rhythm & Noise. L’avvio di “Tout vient de là” è formidabile con la circuente electro da cripta gibsoniana di “Amnésie” che si congiunge perfettamente con la voce di Li Alin, calda, profonda, naturalmente in un ammaliante francese, incipit di una raccolta che se subito bissa con l’affine, seducente, “Rapproche”, sterza bruscamente dopo la terra franca rappresentata dalla insinuante “Ode”, cui vengono in soccorso, in termini di immediatezza, ritmiche accattivanti, addentrandosi nell’oscurità con “Immense”, avvolta in un etereo manto 4AD con psichedeliche rifrazioni, “Corps” buio attraversato dai sussurri di Li Alin e punteggiato di scagliette concrete, la ballata “Catacombes”, in cui la voce si fa mirabilmente ancor più persuasiva, per poi svelarsi magica, al limite dello stregonesco, nel finale di “Transfert”. [7.7] Paolo Bertoni