Bellissima recensione di Frans de Waard, mitica figura della ‘tape music’ e della sperimentazione sonora elettroacustica. Scrive Frans de Waard nel suo report settimanale Vital Weekly n. 1485:
“È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho ascoltato la musica di Fabio Kubic, anche noto come Coagulant, ed è un peccato. Dalle poche opere che ho sentito e recensito (Vital Weekly 1280, 1363, 1240, 1421, 1382, 1326 e 1349), ho capito che è un uomo di field recordings, che cattura luoghi e forse poi li elabora. Mi piace vedere il suo lavoro come un’architettura sonora, che cattura i riflessi dei suoni all’interno degli spazi. E questi spazi sono spesso edifici, ma in questo nuovo lavoro ha registrato presso il Great Salt Lake e le Bonneville Salt Flats, “vasti paesaggi aperti dotati di identità acustiche distinte, plasmate dalle loro condizioni ecologiche e interazioni atmosferiche”. Non potrei dire se sia vero, dato che non sono mai stato in quei luoghi. Kubic utilizza geofoni e microfoni ambientali ambisonici per catturare questi spazi, che, a un orecchio non esperto, potrebbero suonare come vento che soffia su un microfono. Qualsiasi altra elaborazione faccia delle registrazioni rimane un po’ un mistero, ma sono sicuro che sia coinvolto un qualche tipo di processing.
L’album è composto da un unico brano, della durata precisa di 74 minuti, che si muove attraverso diverse sezioni. Il segmento iniziale, lungo circa dieci minuti, presenta un elemento di “vento che soffia sul microfono”, ma la sezione successiva è piuttosto elettronica, forse con una manipolazione del suono in tempo reale all’interno di questo ambiente, un processo spontaneo. E così il brano prosegue, passando da una sezione all’altra, ognuna molto atmosferica e drone-like, anche se non esclusivamente. Intorno ai 25 minuti, c’è un’intera sezione che sembra composta da suoni portuali. In ogni parte, ogni sezione è piuttosto minimale, ma Coagulant sa quando è il momento di passare alla successiva.
Musica oscura, ovviamente, e molto ben costruita: questo è un lavoro che andrebbe ascoltato come un unico pezzo ininterrotto, preferibilmente a volume alto e con un incredibile audio surround immersivo. Non è musica da ascoltare per piacere e ignorare, come spesso si intende con l’ambient, ma per essere vissuta senza interruzioni o distrazioni. Un altro eccellente lavoro in un catalogo già di per sé magnifico.” (FdW)
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