

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi – questa morte che ci accompagna – dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. (Cesare Pavese)
SIFIR :: SE IO FOSSI FELICE :: Il decimo album di Zafer Aracagök, filosofo, musicista, critico d’arte, artista visivo, esce per Rizosfera e il suo laboratorio sonico NUKFM dedicato alla sperimentazione sonora (NUKFM020) ed è composto da una USB Card di 2GB che contiene 6 tracce musicali inedite, una busta in cartone rosso che contiene quattordici illustrazioni racchiuse in 7 cartoline, due libretti a fisamornica con i testi delle canzoni e un testo inedito di Zafer, Clamour. Il lato musicale di Zafer Aracagök è SIFIR (zero in turco) e abbraccia una vasta gamma di influenze tra cui il noise, l’industrial, il punk, la new wave, il dream-pop, l’elettronica. Tali influenze si mischiano a tal punto che l’originalità dell’artista turco gli ha permesso di pubblicare numerosi album che hanno avuto una grande diffusione, tra tutte indichiamo le ultime due uscite per la celebre etichetta di glitch-noise Mille Plateaux. In particolare, la proposta incendiaria di SIFIR attraversa le aree audio-dinamitarde di Killing Joke, My Bloody Valentine, Suicide, con un tocco di art-pop in più. I testi delle canzoni, riportati nel booklet interno, sono molto personali e descrivono un esistenzialismo ammalato di infelicità e diversità che usa il sarcasmo amaro e l’humor nero per descrivere un mondo-neanderthal che è ancora troppo intriso di violenza e odio verso le minoranze. Le 14 immagini create da Zafer riportate nelle sette cartoline a colori suscitano una forte sensazione che collega immediatamente l’occhio al cervello creando uno stato d’animo inquieto e angosciato. Zafer utilizza un crudo tratto illustrativo a tecnica mista, figlio delle influenze pittoriche di Francis Bacon e del collage-art contemporanea. Il mondo artistico che ci presenta Zafer / SIFIR è audace e colmo di influenze letterarie, poetiche, pittoriche, filosofiche (tra i testi presenti c’è un nuovo inedito di Zafer, Clamour, di stampo filosofico), musicali; Zafer si muove benissimo tra suggestioni di Pavese, Pasolini, Artaud, Beckett, Bacon, L. Anderson, Deleuze, Farid ud-Din Attar e Killing Joke. L’album è impreziosito dalla collaborazione con Maurizio Crotti Fornaciari (già voce in Elsoyame) che nella traccia «Sono tutti morti» declama un testo visionario di Antonin Artaud. L’album di SIFIR è un must per la nuova arte europea e per la scena musicale sperimentale.
SIFIR :: SE IO FOSSI FELICE
Zafer Aracagök: «Quando è stato il tuo ultimo momento di felicità? Una domanda inutile/disperata. In realtà, è l’infelicità che ci guida sempre. Sì, Cesare Pavese. Infelicità e lotta. Ma lotta contro cosa? Lotta contro ciò che costantemente ci riduce al nulla. In altre parole: 0+0=0. “Ma ti sei annoiato a morte“, dicevano (i suoi amici). A che scopo? Ho chiesto – a nessun scopo, hanno detto. Ma ho scritto pagine e dipinto immagini e composto suoni. A che scopo?, chiedevano loro. A nessun scopo, tranne che per rendere felici alcune persone, ho detto. Voglio dire, felicità al contrario. O la radice quadrata della felicità. Scommetto che nessuno ha ancora visto la radice quadrata della felicità. Per ospitare la radice quadrata della felicità è necessario un pozzo profondo, senza fondo, signore e signori. Se potete fissare qualcuno che può scrivere, comporre pezzi in quel pozzo mentre cade, uno sguardo del genere vi conferirà un senso di felicità enorme, senza rivali. Ecco il cranio, ecco l’orecchio, ecco il cuore. (BUCO NERO)»
Tutte le tracce sono state composte e masterizzate da SIFIR nel suo studio di Istanbul, nel 2023.
_ Tutte le voci sono di SIFIR tranne i readings di Lori nella traccia I e di Maurizio Crotti Fornaciari nella traccia III.
_ I testi per le tracce I, II, IV, V sono tratte dal libro di Farid ud-Din Attar «La conferenza degli uccelli», circa 1177.
_ Il testo recitato nella traccia I è tratto dal libro di Samuel Beckett «L’innominabile» ed è letto da Lori.
_ I testi per la traccia III provengono da Antonin Artaud e sono letti da Maurizio Crotti Fornaciari.
_ I testi per la traccia VI sono selezionati liberamente dall’opera della scrittrice turca femminista sperimentale Sevim Burak, “Everest My Lord”, Istanbul: Adam Yayıncılık, 1984.
Zafer Aracagök è un filosofo e de/compositore di Istanbul (Turchia) che produce concetti affettivi aurali e visivi che trovano il loro punto di partenza nelle opere di Deleuze e Guattari, con l’interesse a ripensare la forza del negativo nel lavoro dei filosofi al fine di fabulare nuove strategie di fronte alle tendenze ontologizzanti, affermativiste e accelerazioniste nella filosofia e nell’arte contemporanea. Concentrandosi sull’esperienzialità piuttosto che sull’esperimentalità, le sue opere sonore si muovono verso un divenire-tutto-orecchi senza timpano per accogliere il venire all’essere del -dividuo. Aracagök ha insegnato filosofia continentale e filosofia dell’arte presso varie università in Turchia e all’estero. Ha pubblicato numerosi articoli accademici sulle questioni dell’immagine, del ritmo, della de-sonanza e del rumore nella filosofia continentale e in particolare nella filosofia di Deleuze e Guattari, apparsi in riviste accademiche internazionali. Tra i suoi libri più recenti disponibili in inglese ci sono Atopological Trilogy: Deleuze and Guattari (2015) e Non-conceptual Negativity: Damaged Reflections on Turkey (2019), entrambi pubblicati da Punctum Books NYC.
Ha iniziato a produrre musica elettronica/esperienziale nel 2000 con il nome di SIFIR che significa “zero” in turco. Tra il 2000 e il 2005 ha pubblicato tre album per Ada Music di Istanbul, il più notevole dei quali è stato I am Stupid because I am Dead, I am Dead because I am Stupid (2005), commemorando la filosofia di Nietzsche e il suo crollo a Torino. Successivamente i suoi album, KOG (2009); I Want to be a Suicide Bomber (2011); Zazou and the Closets on House-Darkness (2013) sono stati pubblicati da White Music Label, UK. La sua musica è apparsa anche nell’Antologia della musica sperimentale turca 1961-2014 di Sub Rosa in Belgio nel 2016. Le sue recenti opere de/compositive sono state pubblicate da Mille Plateaux/Force Inc. nelle compilation Ultrablack of Music in Germania e da Rizosfera come Chaos Variation VII (con Obsolete Capitalism) in Italia e come Rough Trade Exclusive in UK/US nel 2020. Ha pubblicato l’EP Shoedrift come un omaggio tardivo allo “shoegaze” degli anni ’90 (Mille Plateaux 2021) e il suo ultimo EP con tre brani, Not Enough Negativity (con riferimenti al grande filosofo Mark Fisher), è stato pubblicato con Mille Plateaux nel settembre 2022. Il suo ultimo lavoro è programmato per la pubblicazione da Rizosfera-NUKFM nel marzo 2024 con il titolo “If I Were Happy“, presentato in un pacchetto eccelente che include una chiavetta USB contenente sei nuovi brani (durata totale 26 minuti) e un set di sette cartoline double-face con 14 splendide immagini di dipinti create dallo stesso Zafer Aracagök, insieme a un testo inedito del filosofo turco intitolato “Clamour“.