INAUGURAZIONE NUOVO SITO OFFICINE SCHWARTZ DEDICATO ALL’HACKATHON TRANSMEDIALE
1 MARZO 2024 OFFICINE SCHWARTZ :: QUARANTENNALE DEL PRIMO CONCERTO TENUTOSI A BERGAMO NEL 1984.
Degno culmine dell’anno di festeggiamenti per il Quarantennale di Officine Schwartz (1983/84-2023/24), il gruppo avant-industrial si esibirà il prossimo 1 marzo 2024 all’Auditorium di Bergamo in qualità di live mixed media ripercorrendo la propria carriera sia con materiale d’epoca che con nuove composizioni. In occasione dell’evento l’editore polimediale Rizosfera porta a compimento il lavoro iniziato un anno fa con il Politecnico di Torino e il docente di Transmedia e linguaggi polimediali Domenico Morreale, inaugurando il NUOVO sito di Officine Schwartz curato da Andrea Corsini di RS1 e Rizosfera UK dedicato all’evento Hackathon Transmediale. Il sito, che si può visitare al seguente indirizzo https://schwartz40.rizosfera.org/ , raccoglie infatti le tre più significative opere polimediali elaborate dagli studenti universitari del Politecnico, corso di laurea di Ingegneria del Cinema e dei mezzi di comunicazione, corso Transmedia, e originate dall’evento Hackathon Transmediale tenutosi a Torino il 17 maggio scorso. E’ un’occasione speciale per visitare e ammirare la qualità delle creazioni degli studenti dei vari gruppi e la potenza comunicativa che traspare dalle loro narrazioni transmediali. Ma cosa avvenne il 17 maggio 2023 nell’aula universitaria del Politecnico di Torino e cosa è stata l’esperienza dell’Hackathon Transmediale? Riprendiamo allora la notizia direttamente dal sito del Politecnico di Torino: “Narrazioni transmediali: sono queste le forme che le studentesse e gli studenti del corso Transmedia del Politecnico hanno utilizzato per raccontare i quarant’anni di storia delle Officine Schwartz, realtà di rilievo sulla scena musicale industriale italiana. In occasione delle celebrazioni, l’editore polimediale Rizosfera ha aperto agli allievi del corso il proprio archivio, mettendo a disposizione video, brani, testi e immagini che ripercorrono la carriera e le opere delle Officine Schwartz. Materiali, questi, che durante il laboratorio didattico sono stati analizzati, raccolti e lavorati con il supporto del software Klynt. I partecipanti sono stati stimolati a riflettere sul percorso del gruppo fondato da Osvaldo Arioldi Schwartz e a proporre prospettive originali capaci di comprendere le straordinarie ricerche sul suono e sull’estetica della “civiltà industriale” compiute dal 1983 ad oggi. A rendere possibile l’esperienza l’uso del formato dell’hackathon, evento intensivo in cui gruppi di lavoro interdisciplinari lavorano per sviluppare un progetto, una proposta che viene quindi presentata agli organizzatori al termine dell’incontro, con l’annuncio conclusivo del vincitore della giornata. Nel caso dell’hackathon realizzato dal corso Transmedia e dall’editore Rizosfera, l’evento si è svolto nell’arco di quattro ore, coinvolgendo circa ottanta studenti suddivisi in dieci gruppi di lavoro. Tema del laboratorio, il binomio musica industriale e cultura operaia, di cui, in ambito italiano, il gruppo maggiormente rappresentativo è quello delle Officine Schwartz, sia per l’originalità dei soggetti e dei colori proposti, sia per le prime sperimentazioni multimediali che vedono riunite in un’unica performance musica, video, danza e teatro.“Un evento molto partecipato – ha commentato Domenico Morreale, docente del Politecnico e organizzatore dell’hackathon – significativo l’impegno dei relatori ospiti dell’evento, Osvaldo Arioldi di Officine Schwartz, e Paolo Davoli e Andrea Corsini di Rizosfera, che hanno messo a disposizione degli studenti le proprie competenze sul tema. I progetti transmediali realizzati dai partecipanti, e presentati a conclusione dell’evento, hanno raccolto il generale interesse del pubblico, proponendo dalle video interviste agli approfondimenti tematici sugli strumenti auto-costruiti. Particolarmente interessante è stata la spiegazione della storia del tubicordo, strumento auto-costruito a partire da un vecchio tubo di una stufa, che è stato mostrato e suonato in aula. Ringrazio le studentesse e gli studenti che hanno raccolto il nostro invito, i docenti che hanno reso possibile l’evento, Elisa Roscelli e Nicola Falomi, e i relatori che hanno portato all’attenzione dei partecipanti il percorso musicale di questa importante realtà artistica italiana.”
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