
Tom Vague è scrittore ed editore della fanzine post-punk Vague, oltre che autore di numerose pubblicazioni sui situazionisti, la psicogeografia e la storia radicale di West London. Ha successivamente lavorato al suo progetto di psicogeografia londinese a Notting Hill, incluso il libretto del cofanetto London Calling dei Clash e il libro di prossima pubblicazione Getting it Straight in Notting Hill Gate: un rapporto storico e psicogeografico su Notting Hill considerato nei suoi aspetti economici, politici, sessuali e intellettuali, con una ‘modesta’ proposta per la sua trasformazione.
Vague è stata la fanzine post-punk che ha introdotto molte persone alla gioia del punk e alla musica futuristica e ibrida che lo ha seguito, nota come “post-punk” o, per un periodo, “positive punk“. Vague promuoveva l’idea che una band rappresentasse qualcosa di più della semplice musica e che quel significato potesse essere condiviso tra persone affini, come le “adorabili creste appuntite” o le “tribù” di spiriti affini che molti cercavano. Tuttavia, Vague era abbastanza critica da smascherare le numerose band punk attratte dal mondo del successo pop e dell’adulazione adolescenziale. Quella disillusione spesso si trasformava in una ricerca di controcultura, filosofia e politica radicale, per trovare qualcosa che potesse ispirarci a essere diversi e a cambiare il mondo intorno a noi. Vague è diventata la fanzine di riferimento per la controcultura critica, irresistibilmente attratta dalla musica, ma ben lontana dall’essere un semplice fanzine ossequiosa. Inoltre, aveva un senso dell’umorismo: sapeva ridere di sé stessa, vantarsi di quanto fosse valida e criticare chi trovava insoddisfacente.
Tom Vague: “Nel 1978 sono tornato al college, mi sono avvicinato al post-punk e al reggae – Adam and the Ants, Siouxsie and the Banshees, Joy Division, The Pop Group, PIL, Slits, gruppi della Rough Trade – e ho iniziato la fanzine Vague, più per fare qualcosa, oltre a tentare di suonare la chitarra o cantare, che per reali aspirazioni letterarie. La scena punk di Bournemouth è finita piuttosto violentemente, con Bobby che ha rotto un bicchiere in faccia a Iggy per aver spinto Sharon durante una disputa editoriale di Vague a un concerto dei Cure, e un blitz antidroga. Dopo un periodo post-punk in viaggio perpetuo facendo autostop per il paese seguendo i tour degli Ants e dei Banshees, vendendo fanzine, programmi e magliette, e scrivendo per Zigzag, ho lasciato il mondo della musica e ho passato gran parte degli anni ’80 occupando case a Londra – a Brixton, Elephant and Castle, Islington, Stoke Newington – cercando di essere un cyberpunk situazionista o qualcosa del genere; diventando infine una presenza fissa sulla scena di Ladbroke Grove. Da allora cerco di scrivere la storia radicale di Notting Hill per contrastarne il clamore mediatico.”