Bella recensione dell’album di DJ Rocca, The Infinite Ladder / 2BLUE Reworks, pubblicata, a cura di Paolo Bertoni, su Blow Up Gennaio 24 #308, in edicola in questi giorni. Ricordiamo che l’album in versione CD è disponibile presso il nostro sito Rizosfera a questo indirizzo web https://rizosfera.org/shop/nukfm018/cd-a5-digipak/ Ringraziamo Paolo Bertoni e Blow Up per il sostegno alle nostre traiettorie artistiche di Rizosfera-NUKFM e Armcomm Europe.
Ecco il testo della recensione: DJ ROCCA The Infinite Ladder • CD Rizosfera/NUKFM • 7t-61:12“Come DJ Rocca, oltre ad una serie di collaborazioni con Daniele Baldelli e Dimitri From Paris, dello scorso anno un triplo CD con il celeberrimo jazzista Franco D’Andrea, Luca Roccatagliati aveva già pubblicato un album solista, “Isole”, nel 2019. “The Infinite Ladder”, il titolo è quello della fotografia di lan Simmonds nella copertina del digipack, prende spunto dall’esperienza con Enrico Marani come 2Blue, che nella prima metà degli anni ’00 avevano siglato “Fattore sonoro”, traduzione in suoni di opere pittoriche Andrea Chiesi, e “Light Transmission”. La rielaborazione è libera quanto radicale e sebbene ci sia come sottotitolo la dicitura ‘2Blue Reworks’, nulla c’è della componente ritmica che aveva caratterizzato soprattutto il secondo disco. L’intero lavoro si dipana in un solco, come viene definito, ‘disambient‘, con i singoli pezzi che sono battezzati idealmente spostandosi con cadenza decennale, 1984 peraltro era anche nella tracklist di “Light Transmission”, partendo da 1974, dove, tra l’onirico e la nebulosità sci-fi, in un’aria immobile rimbalzano riverberanti suoni in delay, per arrivare a 2034, segnatamente l’episodio dal più evidente tratto futuristico. Nella 1984 odierna nella trama di sostanza ambientale Eno non si lesinano cinematiche inquietudini orrorifiche, 1994 è accattivante, con rifrazioni dub minimali ed accenni melodici che appigliano in una vasta spazialità, in 2004 una fissità di stampo isolazionista sembra accompagnare un’astronave alla deriva in uno scenario post apocalittico, che si amplia in 2014 sino a lambire il requiem, con la contemporaneità rappresentata da 2024 dipinta invece più astratta e sfuggente. [7.5)
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