19 maggio, Salerno, Palazzo Fruscione, H. 20.00 : TeZ live set + presentazione libro ‘L’elettronica è donna’ (Claudia Attimonelli + Caterina Tomeo) – serata Racconti del Contemporaneo a cura di Alfonso Amendola
La VII edizione della rassegna RACCONTI DEL CONTEMPORANEO curata dall’Associazione Culturale TEMPI MODERNI si svolge a Salerno da aprile a giugno 2023 negli spazi di Palazzo Fruscione ed è suddivisa in tre sezione: “Ascolti · Parole/Note/Suoni e Visioni”. All’interno del ciclo “Parole”, il 19 maggio ore 20, Tempi Moderni annuncia l’incontro dal titolo “L’elettronica è Donna” con Claudia Attimonelli (Università di Bari) e Caterina Tomeo (Rufa University Roma). La serata sarà introdotto dal direttore scientifico Alfonso Amendola (Università di Salerno). Al talk farà seguito la performance di TeZ (ore 21). Artista interdisciplinare, musicista e maker, TeZ presenta il suo “Indiscreet Music”, un’esplorazione dal vivo della musica acusmatica che spazia dalla sintesi spettrale visiva (Virtual ANS) alla ibrida elettronica elettroacustica, digitale e analogica, con strumenti personalizzati. Un’escursione sonora onirica da ascoltare al buio.
Dal sito di Tempi Moderni, in relazione a Racconti del Contemporaneo:
Aprile-giugno 2023. Eccola la settima edizione de I Racconti del Contemporaneo, firmata Tempi Moderni. Un’edizione che ha come centralità tre anime portanti: la parola, il suono, la visione. Un procedere trismegisto che -a partire dalla potente narrazione fotografica di Sguardi di Lelli e Masotti- abbiamo voluto declinare ancora una volta tra talk, seminari, inviti all’ascolto, concerti, rassegne cinematografiche e azioni performative. Un magnifico trittico di parole/immagini/suoni che abiteranno Palazzo Fruscione muovendosi lungo una linea ideale che congiunge mondi creativi e visioni differenti: dal teatro assoluto di Leo De Berardinis alla musica elettronica al femminile, dal teatro tecnologico da Bob Wilson in poi al cinema immaginifico di Franco Battiato, dalla fondazione della poesia al potente Tanztheater di Pina Bausch, dai suoni infiniti di John Cage agli azzardi sperimentali di Frank Zappa…
La settima edizione de I Racconti del Contemporaneo celebra tutte le manifestazioni delle arti nel desiderio di continuare a raccontare le radici e le prospettive del sentire creativo. Perché è proprio questo l’obiettivo principe di Tempi Moderni: continuare ad essere uno sguardo sensibile e costante verso le categorie emozionali ed analitiche del bello. Sia chiaro, siamo ben consapevoli che il nostro è un tempo inquieto e colmo di ferite (alcune profonde e laceranti) e sappiamo bene che il bello non ci salverà da niente. Ma il nostro appellarci alla ricerca del bello è la nostra piccola azione resistente e di aggregazione trasversale. Un agire aperto, curioso, attento al fluire del tempo, ultra generazionale, denso di contaminazioni, popolato di voci differenti. Un’azione resistente e di aggregazione che viaggia leggero, trasporta verso tanti mondi, allarga gli spazi, evade dal suo centro, si riscopre nella ri-costruzione di una progettualità culturale in cui il senso è plurimo. E soprattutto va oltre la dimensione dell’evento occasionale. Insomma, è dichiaratamente ambiziosa questa settima edizione de I Racconti del Contemporaneo che attraverso gli “Sguardi” di Silvia Lelli e Roberto Masotti e le preziose 3 sezioni di Musiche/Kontakthof-Kontrapunkt/Nucleus punta mirabilmente al limite di una Erlebnis, di una esperienza vivente, di una forma che abbiamo voluto rintracciare nel “nostro” trivio: parole/immagini/suoni. E dentro questa percezione di un percorso che si muove in maniera interconnessa e interdisciplinare va inteso questo nuovo appuntamento de I Racconti del Contemporaneo.
Una rassegna che anche quest’anno abbiamo voluto costruire come un corpo dinamico senza alcuna chiusura o confine, ma sempre frutto di esistenza, per un continuare ad ex-sistere, per oltrepassare i nostri impulsi, per riflettere collettivamente, per un superamento, per uscire dalla propria individualità, per azzerare le distanze algide, per continuare ad incontrare l’altro e il mondo, e nell’incontro soavemente riconoscersi.
Dal sito della casa editrice Castelvecchi:
L’ elettronica è donna. Media, corpi, pratiche transfemministe e queer
Un volume collettivo per esplorare la galassia dei linguaggi elettronici sonori e visuali in ottica transfemminista, queer e postumana: “L’elettronica è donna” propone una ricostruzione corale e trasversale dell’importanza dei contributi femminili dimenticati dalla storiografia in quasi due secoli di sperimentazioni tecnologiche, artistiche e musicali. Un viaggio reale e virtuale che spazia dall’invenzione dei primi algoritmi alla pratica del djing, dalla live performance alla videoarte, dalle installazioni multimediali alla sonic art, dall’intelligenza artificiale alla musica techno, elettroacustica e sperimentale segnati dal fattore femminile e LGBTQI+. Tutti i contributi, fedeli allo spirito transdisciplinare e intersezionale, provengono da autrici che riflettono, praticano, studiano e operano al confine dei linguaggi elettronici contemporanei.
CLAUDIA ATTIMONELLI
Socio-semiologa, insegna all’Università Aldo Moro di Bari ed è visiting professor all’Université Paul-Valéry di Montpellier e all’Università Uerj di Rio de Janeiro. È responsabile del progetto MEM (Mediateca Emeroteca Musicale). Specialista di techno e afrofuturismo, declina i suoi interessi su corporeità, postumano, studi di genere e culture elettroniche. Autrice di numerosi libri tradotti in diverse lingue, tra cui: Techno. Ritmi afrofuturisti (2008-2018); Pornocultura (con V. Susca 2016); Estetica del malessere. Il nero, il punk, il teschio (2020); Un oscuro riflettere. Black Mirror e l’aurora digitale (con V. Susca 2020).
CATERINA TOMEO
Storica dell’arte, critica e curatrice. Si occupa di arte contemporanea con particolare interesse per la transdisciplinarietà e le ricerche nell’ambito della New Media Art e delle Sonic Arts. È coordinatrice del Master di Multimedia Arts and Design presso RUFA dove è anche docente. Insegna nel master di Sonic Arts presso la Facoltà di Ingegneria elettronica dell’Università degli studi Tor Vergata, nel master di Economia e Management dell’Arte e della Cultura della Business School Sole 24 Ore e in quello di Management dell’Arte e dei Beni Culturali di Giunti Academy – School of Management. Tra le pubblicazioni con Castelvecchi: Sound Art. Ascoltare è come vedere (2017) e Sonic Arts. Tra esperienza percettiva e ascolto attivo (2019).
CONTRIBUTI DI:
Claudia Attimonelli, Angela Bellia, Elena Biserna, Anna Bolena, Rossella Catanese, Laura Cesaro, Claudia D’Alonzo, Daniele Falchi aka Ketty Crady, Simona Faraone aka Pharaon, Nina Ferrante, Maria Egizia Fiaschetti, Daniela Gentile, Ibrido Perfetto, Madalba, Johann Merrich, Chiara Passa, Federica Patti, Anna & Raimondo, Sheila Ribeiro, Elena Giulia Rossi, Valentina Tanni, Caterina Tomeo.
Dal sito di Rizosfera, bio di TeZ:
Maurizio Martinucci (in arte TeZ) è un musicista e artista interdisciplinare italiano, che vive e lavora ad Amsterdam e che ha collaborato, tra gli altri, con Adi Newton, Scanner, Kim Cascone, Saverio Evangelista, Taylor Deupree, Sonia Cillari, Chris Salter, Honor Harger, Luca Spagnoletti, Joe Drive e Domenico Sciajno. Utilizza la tecnologia come mezzo per esplorare gli effetti percettivi e la relazione tra suono, luce e spazio. TeZ è un veterano della musica elettronica e sperimentale e le sue prime uscite con M.S.B. e DOSERO risalgono ai primi anni Novanta. Dal 2010 TeZ è un membro permanente della seminale band britannica Clock DVA di Adi Newton e collabora regolarmente con The AntiGroup. Il suo più recente progetto musicale PRAGMA segna il ritorno di TeZ alle origini della musica industriale, ambientale e tribale. Le performance soliste di TeZ sono viaggi in territori sonori inesplorati attraverso sequenze analogiche ipnotiche, toni elettroacustici, registrazioni sul campo e manipolazioni elettroniche dal vivo. Il suo ultimo album con Rizosfera è Noesis di Clock DVA, uscito nel 2023, in una splendida veste polimediale (box con usb, cd, vinile, booklet, t shirt).