PRESENTAZIONE NAKED PUNK ALLA LIBRERIA MODO INFOSHOP (VIA MASCARELLA N. 24/B) DALLE 18.30 IN POI, CON FEDERICO MONTANARI (DISCUSSANT), PAOLO DAVOLI (CO-AUTORE E CURATORE DEL VOLUME) E LETIZIA RUSTICHELLI (TRADUTTRICE)
LUNEDì 5 febbraio 2023, dalle 18.30 alle 20.00, all’interno della libreria «Modo Infoshop» verrà presentato il libro Naked Punk, edito da Rizosfera lo scorso novembre 2023. A discutere del libro e delle riflessioni e traiettorie che ci consegna, con proiezioni immagini e suoni, ci saranno Federico Montanari (prefatore del libro Naked Punk, già bassista di Bacteria, band HC punk di Bologna, e docente Unimore di Visual and media studies), Paolo Davoli (curatore del libro, con Gabriele Fantuzzi, per Rizosfera) e Letizia Rustichelli (traduzioni ed editing di Naked Punk per Rizosfera).
“Naked Punk è un volume che non ha eguali nel panorama internazionale e che ben si affianca alla mostra retrospettiva in corso sui CCCP, per un’Emilia (già paranoica) che riflette su urgenze di ieri e di oggi, connessioni tra avanguardie, necessità didattiche e proiezioni in un futuro ipermediale.” – Vittore Baroni (Blow Up)
“Questo libro sul punk è spettacolare, una vertigine di colori e immagini che lascia senza fiato. Un volume che è un vademecum meraviglioso di cultura ed estetica punk a tutti gli effetti. Complimenti per questo vibrante lavoro!” – Aldo Chimenti (Rockerilla)
Dalla quarta di copertina di Naked Punk:
“Contro l’idea predominante che il punk sia stato un fenomeno esclusivamente musicale, Naked Punk propone una nuova genealogia del fenomeno, situata nel mondo dell’arte e, in particolare, in quelle forme estetiche estreme che propongono una cancellazione dei limiti tra condotte di vita e pratiche espressive. Visto da questa prospettiva visiva ed esistenziale, il punk assume più la connotazione del movimento artistico di rottura, simile al Dada e al Situazionismo. Al centro del divenire-punk come condizione generale del giovane proletariato urbano occidentale del tardo Novecento c’è dunque un nucleo diffuso di impronta visiva, una focalizzazione esplosiva di pensiero-artista e strafottenza anti-culturale che trae alimento sia dalle avanguardie storiche e performative del XX secolo sia dal mondo pop della grafica e della moda. Il divenire-arte del punk, con le sue pose anti-intellettuali, le noncuranze calcolate, le manifestazioni parresiastiche e le insolenze amorali, porta dunque a compimento una traiettoria già evidente nelle figure di rottura dell’arte moderna nelle quali l’evento performativo emancipa l’arte dall’opera d’arte stessa.”
Gli artisti presenti nel libro, tra cui Alan Bermowitz (Alan Vega e Suicide), Roberta Bayley (Ramones e Richard Hell), Arturo Vega (Ramones), Helen Wellington-Lloyd e Jamie Reid (Sex Pistols), Malcolm McLaren e Vivienne Westwood (Sex e Seditionaries), Gee Vaucher (Crass), Linder Sterling (Buzzcocks, Ludus), Barney Bubbles (Generation X, Damned), hanno piegato, contraffatto, rielaborato l’arte del Novecento per trasformarla nella preziosa alleata estetica dell’attacco punk alle forme del sapere e alle forze del potere.”